Equinozio d’autunno o Mabon per i Celti – Origini e Rituale
Con Mabon, la festa dell’Equinozio di Autunno o di San Michele, si celebrava la metà della stagione autunnale mentre per noi inizia l’autunno. E’ l’ottava porta, l’ultima festa dell’anno celtico e la prima che precede la stagione del buio.
L’Equinozio autunnale è il secondo momento di equilibrio dell’anno in cui giorno e notte hanno la stessa durata ma, partendo da questo momento, le tenebre cominciano a prevalere sulla luce e metaforicamente il Sole scende agli “inferi”.
Mabon rappresentava la fine del raccolto: l’ultima frutta, gli ultimi ortaggi e la vendemmia. Era giunto il tempo di immagazzinare tutti i frutti della terra per il lungo inverno.
A Mabon si festeggiava in allegria con grandi banchetti e abbondanza di cibi e bevande. Le divinità venivano ringraziate per i loro doni e, durante i festeggiamenti, si scambiavano i prodotti della terra e si facevano contratti legati al lavoro e al commercio.
Mentre il ciclo produttivo e riproduttivo si conclude il Dio (Sole) si prepara a lasciare la Dea per entrare nel Mondo dell’Oscurità, dove regnerà come Signore delle Ombre fino a primavera.
In questo momento di passaggio stagionale la barriera tra il mondo visibile e quello invisibile si fa più sottile.
Anticamente questo periodo era propizio ai riti Misterici, come quelli di Mithra, l’Angelo del Fuoco dello Zoroastrismo e intermediario tra le due fasi dell’anno segnate dagli equinozi.
Mithra era raffigurato in mezzo a due portatori di fiaccola:
- uno, Cautes, dalla torcia sollevata in alto a simboleggiare l’equinozio di primavera
- l’altro, Cautopates, dalla torcia abbassata, indicava l’equinozio d’autunno
Con l’avvento del cristianesimo le funzioni di Mithra vennero assunte dall’arcangelo Michele.
Michaelmas
Infatti il periodo dell’Equinozio di Autunno è chiamato anche Michaelmas o Michael Supremo, il giorno dedicato all’arcangelo della luce e del fuoco che, insieme agli altri due arcangeli Gabriele e Raffaele, viene festeggiato il 29 settembre.
Michael è colui che protegge e libera dalle negatività. Con la spada sconfigge il male sotto ogni sua forma. Michele è “l’Arcangelo solare” per eccellenza che, oltre a combattere le forze oscure, squarcia le tenebre e riporta il conforto della Luce.
I Misteri di Eleusi
Il mese di settembre era anche il periodo in cui si svolgevano in Grecia i Grandi Misteri Eleusini che celebravano il mito della Dea della Terra e del raccolto Demetra (Cerere per i Romani) e sua figlia Persefone (Proserpina per i Romani).
Il mito classico racconta che mentre madre e figlia stavano raccogliendo papaveri in un campo di grano, il dio degli Inferi Ade-Plutone rapì Persefone, portandola nel Mondo Sotterraneo.
Demetra disperata cercò la figlia per nove giorni e nove notti inutilmente, fino a quando scoprì cos’era successo. Demetra si appellò a Zeus per la liberazione della figlia ma Zeus era complice del rapimento e non fece nulla. Sdegnata Demetra discese dall’Olimpo e la terra divenne sterile e desolata senza più fiori né frutti e una grande carestia minacciò il genere umano. Zeus allora cercò di convincere Ade-Plutone a liberare Persefone ma, poiché la giovane aveva già mangiato alcuni semi di melograno, cibo dell’Altro Mondo, si stabilì che avrebbe vissuto per sei mesi sulla Terra con la madre durante la primavera/estate e che sarebbe tornata agli Inferi per gli altri sei mesi che corrispondono all’autunno-inverno, stagione in cui la terra entra in letargo e si addormenta.
Persefone discende al Mondo Sotterraneo come il Sole discende agli inferi celesti e, come il Sole, ritornerà con la promessa della rigenerazione della natura.
Quindi Demetra rappresenta il grano maturo mentre sua figlia Persefone simboleggia il seme che giace nella terra oscura durante l’inverno, per riapparire in primavera come nuovo germoglio.
I Misteri Eleusini rivelavano che la morte è solo un passaggio verso una nuova rinascita. Il chicco di grano muore per trasformarsi in spiga l’anno successivo ed è nell’oscurità che sono custoditi i “semi della Luce”.
Dionisio-Bacco
Dioniso-Bacco che, secondo alcuni miti nacque dalle nozze di Persefone con Ade-Plutone, è il dio della vite e dell’ebbrezza. Per gli antichi il processo di trasformazione del vino era talmente misterioso da considerare la bevanda sacra e ogni fase della raccolta dell’uva era accompagnata da rituali.
La vendemmia è una tipica attività del periodo autunnale e il processo di vinificazione era equiparato alla trasformazione spirituale che ha luogo durante le iniziazioni dei Misteri.
La fermentazione delle uve nel buio delle cantine era paragonato alla trasformazione che avveniva negli iniziati durante i riti misterici nel buio dei santuari sotterranei (si noti che l’alcool viene chiamato “spirito”).
Mentre il vino era il protagonista dei riti misterici mediterranei nelle Isole Britanniche si celebrava John Barleycorn, lo “spirito” dell’orzo che rinasce nel whisky: “uisce beatha” cioè “acqua di vita”, come lo chiamavano i Celti.
Nella cultura del Nord Europa Mabon era il giovane dio della vegetazione e dei raccolti, figlio della Grande Madre Modron, che fu rapito dopo la nascita e imprigionato per lunghi anni fino a che fu liberato da re Artù e i suoi cavalieri. La leggenda di Mabon corrisponde al mito greco di Demetra e Persefone.
Pianta Sacra
La pianta sacra all’Equinozio di Autunno è la mora selvatica che nell’antico Calendario Arboreo celtico precede il “mese della vite”. La mora selvatica sostituisce la vite nel simbolismo agrario dei paesi nordici mentre il cigno è l’uccello dell’Equinozio in quanto simbolo dell’immortalità dell’anima e guida dei morti nell’aldilà (uccello sacro alla dea Afrodite-Venere).
Tempo di Bilanci
In questo periodo di transizione è giunto il tempo di fare bilanci: analizzare ciò che abbiamo seminato nei mesi precedenti e comprendere quali sono i frutti che abbiamo realmente raccolto.
Mabon ha uguali ore di luce e di oscurità e dobbiamo cercare di equilibrare la nostra vita e bilanciare le due polarità maschile/femminile.
Dopo aver esaurito l’essenza vitale, Madre Terra ha bisogno di riposo e si ritira nel suo grembo. Nello stesso modo anche per noi è consigliabile entrare nella nostra interiorità per riflettere sui misteri della trasformazione attraverso la morte-rigenerazione.
Tutti i nostri progetti si avviano alla conclusione e dobbiamo ringraziare le divinità per i doni ricevuti, le esperienze fatte e le lezioni imparate, che sono il raccolto delle nostre esistenze.
Lo spirito di Mabon è quello della celebrazione della casa, poiché la nostra vita torna a svolgersi al suo interno, e ci invita ad un viaggio all’interno di noi stessi.
Mentre l’energia tipica del periodo primaverile/estivo porta ad agire verso l’esterno, l’energia autunnale conduce all’introspezione, al raccoglimento, alla meditazione.
Fisicamente è opportuno concederci pause di riposo, dopo lo stress della calura estiva e di vacanze spesso frenetiche, prima di affrontare i rigori dell’inverno. Ci possiamo concedere attività fisiche non impegnative, tipo passeggiate ed escursioni in campagna e collina, anche per salutare la Natura che si prepara al suo riposo invernale.
Possiamo dedicare il periodo dell’Equinozio alla meditazione, alla riflessione, ai sogni.
Rituale
L’Equinozio cade tra il 21 e il 23 settembre ed è un momento di passaggio in cui il Sole perde potenza, quindi sarebbe bene festeggiarlo tra il tardo pomeriggio e il tramonto.
Si può celebrare in casa, nella penombra con qualche candela accesa.
Decorazione dell’altare:
- candele: rosso scuro, marroni, arancione, oro, bordeaux.
- immagini: Dee Demetra, Persefone, immagine o statuetta di San Michele e degli Arcangeli
- cristalli: ametista, topazio, corniole, zaffiri, ambra, cristallo di rocca, avventurina
- un piccolo braciere con l’incenso: mirra, salvia, pino
- spighe di grano, pannocchie, pigne, ghiande, foglie o erbe secche, radici (patate, carote, cipolle, che crescono sotto terra), bambola di grano (se l’hai fatta)
- frutta: uva, melograno, mele, noci, mandorle, nocciole
- bevande: vino, sidro, birra scura
- dolci alle mandorle o alle mele
Il falò deve essere acceso con le foglie secche e gli sterpi che si raccolgono in giardino.
Se sei in casa accendi le candele e l’incenso nel braciere.
Dopo aver richiamato gli elementi e le 4 direzioni, invoca gli dei recitando:
Sia Benedetta la Signora del Cielo,
Sia Benedetto il Sole Calante,
Sia Benedetta la Casa,
Sia benedetto il raccolto e tutto ciò che ho seminato.
In alternativa, chi vuole, può recitare una preghiera all’Arcangelo Michele.
Benedici il vino e ringrazia le divinità per i doni ricevuti.
Mangia i dolci e bevi il vino, senza dimenticare di offrirne una parte alla terra e agli antenati.
Preparati a rallentare, a godere delle energie della casa e alle opportunità che offre la meditazione.
Buon Mabon
Maria Maffucci
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