16 GIUGNO – RITO DEL PRIMO SANGUE – Celebrare la Magia del primo sangue e la potenza della ciclicità per RI-conoscere la propria Autorità femminile – Perchè?
CELEBRIAMO IL PRIMO SANGUE E I DONI DELLA CICLICITA’
Quante donne hanno ricevuto un benvenuto speciale alla loro femminilità con il primo ciclo
da parte delle madri o delle più anziane della famiglia?
16 GIUGNO 2019
dalle 10 alle 17 a Verona
con Surya Cinzia Donnoli e Marialuisa Damini
Cara lettrice, ti presento un’amica che come me si occupa di donne e della ciclicità che ci caratterizza. Insieme terremo questo evento determinante al RI-conoscimento della propria autorità femminile.
Articolo di Marialuisa Damini
Chi lavora con le donne spesso si trova ad occuparsi dei “passaggi”, ovvero quei momenti in cui diventa particolarmente necessario trovare la luce che brilla dentro di sé per partire o per ripartire.
Tutte noi, infatti, abbiamo vissuto nella nostra vita periodi di cambiamento, accompagnati da confusione e incertezza in cui non era o non è ancora chiaro che cosa la vita ha preparato per noi. Durante queste transizioni abbiamo o abbiamo avuto l’opportunità di ridefinire chi siamo, quello che vogliamo e i nostri valori per creare la vita esattamente come la vogliamo.
Ciò che non possiamo dimenticare è la potenzialità sempre nascosta nei passaggi. Non esiste fiore senza che il seme perda la sua “corazza” che lo protegge e non può esistere frutto se non “muore” il fiore, per quanto stupendo e profumato possa essere. Non possiamo dimenticare che l’ideogramma cinese della parola “crisi”, che in greco deriva a sua volta dalla parola krisis, significa cambiamento, contiene dentro di sé i due ideogrammi che sono traducibili in italiano con le due parole pericolo + opportunità. Tutto ciò che sta nel passaggio è sfuggente, indefinibile, magico. La possibilità è quella di sfruttare al meglio quanta vita c’è nello sfumato e nell’indefinito.
Vivere i passaggi non è chiaramente una prerogativa femminile, ma la donna è per sua natura un “portale” di passaggi, quasi naturalmente sciamana per tutta la sua esistenza: ogni ciclo mestruale ne è la testimonianza continua, dal menarca alla menopausa (tranne durante la gravidanza), dall’ovulazione e alla mestruazione. Ma questi passaggi non sono mai definiti e improvvisi, fanno parte della continuità della vita e ciascuno merita un’attenzione e una cura. Esserne consapevoli è fondamentale perché non possiamo parlare di “ciclo” se non abbiamo la visione di un “tutto”. Così, la possibilità di avere dei figli (o no) o la fatica e il disagio della fase premestruale o la sensazione di dolore durante il sanguinamento, sono solo un aspetto della ciclicità che va considerata nella sua interezza.
Possiamo immaginare il nostro ciclo suddividendolo nelle fasi del giorno; il mezzogiorno come ovulazione e la notte come mestruazione, l’alba come pre-ovulazione e il tramonto come pre-mestruo.
Oppure come stagioni; Primavera per la fase pre-ovulazione, estate per l’ovulazione, autunno per la fase pre-mestruo e infine l’inverno per la mestruazione.
In molte culture il menarca è un momento di ingresso nel mondo degli adulti e viene ritualizzato. Un rito, insieme al mito, come ci spiega l’antropologia è ciò che dà sostanza ad una comunità, ovvero ad una famiglia allargata a cui tornare nei momenti di bisogno, con cui gioire e celebrare le entrate e le uscite nelle soglie dell’esistenza.
Al giorno d’oggi e alle nostre latitudini non è così: quante donne hanno ricevuto un benvenuto speciale alla loro femminilità con il primo ciclo da parte delle madri e delle più anziane della famiglia?
Perchè celebrare il Menarca
Celebrare il proprio menarca – anche per chi è in menopausa o alle soglie di quest’ultima o nel pieno della propria possibilità creatrice e generativa, significa ripercorrere una tappa importante della propria vita. Significa decretare la propria autorità femminile nel mondo. RI-conoscere il contributo che la donna porta attraverso la saggezza della ciclicità della vita. Significa darsi la possibilità di assumere su di sé le potenzialità del cambiamento.
Celebrare un rito di passaggio significa ammettere che ciò che è stato va ora trasformato e questo ci permette di far pace con le nostre paure fondamentali: per esempio quella di vivere e di morire.
Nello stesso tempo, rivivere il proprio menarca significa permettersi delle emozioni connesse al nostro rapporto col femminile, con la madre e con le nostre antenate, e concedersi di cambiare schemi già noti ridiscutendo i nostri valori ereditati e i comportamenti auto-sabotanti limitanti.
Questo diventa tanto più forte quanto più questa possibilità viene condivisa con altre donne nel rispetto e nell’accettazione incondizionata, vivendo a pieno la possibilità di essere congruenti con se stesse e le altre sorelle.
Marialuisa
Marialuisa: laurea in scienze dell’educazione e della formazione – Counselor a indirizzo Rogersiano-Gestaltico – Educatrice mestruale
FB www.facebook.com/LunAttiva/
Se desideri partecipare:
- Indossa abiti confortevoli in cui sia presente anche il colore rosso e porta un grande velo o scialle rosso (puoi trovarlo nei scampoli)
- Porta quaderno, pena e matite colorate.
- Candelina con portandela o piattino, un fiore per l’altare e un oggetto da caricare sull’altare (bracciale, collana…)
- Un cuscino, tappetino tipo yoga e copertina
Presso: Holistic S-Pace, via delle Primule 17 – Montorio – Verona
Per iscrizioni: 3476248874 – 3440432072
cinzia@womaninside.it – lunattiva@gmail.com
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