Lughnasadh o Lammas – 1 Agosto Festività Celtica di Mezza Estate – Rituale

Ai primi di agosto si celebrava la settima festa dell’anno celtico, Lughnasadh o Lammas, che per noi è una ricorrenza di mezza estate ma per le antiche popolazioni del Nord Europa era l’inizio della stagione autunnale. Era la festa del raccolto e segnava l’inizio dell’autunno esoterico.

L’unione sacra del Dio e della Dea – Sole e Terra – avvenuta a Beltane ha dato i suoi frutti e il mondo degli uomini celebrava l’ingresso nella stagione dei raccolti.

Si cominciava con la mietitura dei cereali che davano il pane, poi il raccolto proseguiva a Mabon e si completava a Sahmain e tutti i frutti della terra avrebbero permesso la sopravvivenza della comunità durante il freddo inverno.

Come dice il nome, Lughnasad è la celebrazione del dio Lugh, divinità solare e di fertilità agricola. In questo modo gli antichi dimostravano la loro gratitudine verso la benevolenza del Sole che, dopo il Solstizio estivo, aveva cominciato il suo lento declino.

Agosto era il mese in cui si celebrava il sacrificio di Tailtiu (Madre di Lugh) la quale aveva preparato le pianure d’Irlanda alla coltivazione, dopo di che aveva chiesto di essere seppellita sotto di esse.

Era fondamentalmente una festa di ringraziamento per l’abbondanza dei raccolti e la prosperità futura. Si accendevano i fuochi sulle colline, si svolgevano fiere, giochi, canti e balli in cerchio attorno ai falò, dopo la fatica della mietitura.

Agosto era considerato di buon auspicio per i matrimoni. Le coppie che si erano unite a Beltane regolarizzavano il loro amore a Lughnasadh.

In Irlanda i matrimoni erano celebrati solo in quel periodo e tutta la comunità partecipava al banchetto di nozze a base di carne, frutta e verdura di stagione, pane, fatto col nuovo raccolto e soprattutto tanta birra, mentre spighe di orzo e frumento decoravano il villaggio.

Come di consuetudine gli sposi danzavano e saltavano il fuoco per buona fortuna.

In questo periodo si realizzavano bambole a grandezza d’uomo con le stoppie della mietitura che in seguito venivano date alle fiamme dal capo tribù. Questi fantocci rappresentavano le privazioni della stagione invernale e, bruciandole, si praticava una rito scaramantico volto ad allontanare dalla comunità le difficoltà dell’Inverno.

 

A Lughnasadh si preparava la prima birra e il primo pane dell’anno ma anche la raccolta dei frutti di bosco. Ancora oggi in Irlanda si festeggia il Bilberry Sunday, la prima domenica di Agosto dedicata alla raccolta del bilberry, una speciale varietà di mirtilli.

Le civiltà contadine ben conoscevano la successione delle stagioni e sapevano che, come il ciclo della natura, tutte le cose nascono e muoiono per poi rinascere.

Lughnasadh è legato al tema della morte e rinascita: il Dio / Dea del Grano morivano per rinascere come farina e pane indispensabile per la sopravvivenza della tribù e una parte di grano veniva messo da parte per la semina futura.

Il sacrificio del dio Lugh non è visto come una morte ma una trasformazione benefica: la spiga muore sotto la falce e rinasce come pane e come semi per i raccolti successivi.

Inoltre il Sole tornerà a rinascere nel periodo del Solstizio d’Inverno.

Pienezza, sacrificio e trasformazione: queste sono le parole chiave di Lughnasadh. Il culmine è stato raggiunto e lentamente la potenza solare sta declinando verso l’autunno. Così come il mondo naturale rallenta, il cambiamento avviene anche dentro di noi. La Festa del raccolto è un momento di riflessione e raccoglimento interiore oltre a un’apertura ai cambiamenti stagionali.

Ora anche noi siamo maturi per una mietitura personale che può avere due aspetti:

  • raccolta di ciò che abbiamo seminato nei mesi precedenti (progetti, intenti, ecc.)
  • abbandono (sacrificio) di alcuni atteggiamenti o pensieri obsoleti per fare spazio a nuove energie che arriveranno in futuro in modo da raggiungere un più alto livello creativo nella nostra vita, seguendo i cicli naturali dell’esistenza.

Non dobbiamo temere di perdere qualcosa, di lasciar andare, perché in realtà è solo un’evoluzione del nostro ciclo vitale.

RITUALE

Essendo una festa Solare sarebbe bene festeggiarla in pieno giorno alla presenza della Luce e del Sole.
Se ciò non fosse possibile, accendere fuochi e candele in modo che la luce prevalga sul buio della notte.

Decorazione dell’altare:

  • Candele: rosse, oro, arancio, giallo, verde
  • Immagini di Dee Madri, Lugh e tutte le divinità solari
  • Fiori di campo, spighe di grano, pannocchie, girasoli, erbe aromatiche
  • Cristalli: corniola, citrino, ambra, tormalina, avventurina
  • Un piccolo braciere con l’incenso: mirra, sandalo, alloro o muschio
  • Frutti del primo raccolto, cereali, pane (meglio se fatto in casa), mele, mirtilli, frutti di bosco, verdura fresca di stagione, (chi vuole, torte appena sfornate), birra scura

PREPARAZIONE DEL PANE

Visto che durante il lockdown siamo diventate esperte nella preparazione del pane fatto in casa, cogliamo questa occasione per impastare con sacralità e crearne uno apposta per il riuale.
Chi vuole può cuocere il Pane ai semi di papavero (sacro alla dea Demetra), tipico di questa festività:

Ingredienti per 4 persone:

  • 100 gr di farina integrale di frumento
  • 100 gr di farina di segale
  • 100 gr di farina d’orzo
  • 100 gr di farina d’avena
  • 50 gr di lievito di birra
  • 100 gr di burro
  • 2 cucchiai di miele
  • 4 cucchiai di semi di papavero
  • 700 ml di latte intero
  • sale e pepe qb

Impastare le varie farine dopo aver aggiunto il lievito sciolto in latte caldo e miele + sale e pepe.
Coprire e lasciar lievitare per 30 minuti.
Riprendere l’impasto e lavorarlo ancora per 10 minuti, dopo di che dare la forma desiderata e disporla sulla teglia da forno unta.
Lasciar lievitare ancora un’ora, poi cuocere nel forno già caldo a 150° per circa 20 minuti.

Chi preferisce un pane con altri sapori, al posto del papavero aggiungete uno o due cucchiai di erbe fresche: basilico, origano, aneto, prezzemolo, erba cipollina (a scelta).

PREPARAZIONE DELLA BAMBOLA DI GRANO

Procuratevi un po’ di spighe di grano o paglia, oppure pannocchie di mais (in alternativa vanno bene pure un po’ di steli di erba).

Intrecciate gli steli: se siete brave potete dargli la forma di una bambolina, in alternativa va bene intrecciarli tra loro creando un fascio di paglia o di erba.

Chi vuole può preparare un foglio di carta bianca su cui scrivere i motivi per cui essere grati all’esistenza.
Ringraziate le entità benevole per i doni ricevuti, la costante crescita interiore e visualizzate ciò che volete realizzare per voi e per le persone che vi sono care.

Accendete le candele, dopo aver invocato gli elementi e le 4 direzioni, richiamate il dio Lugh, affidandogli il vostro fascio di spighe intrecciate, in modo che lo benedica e lo attivi per voi e recitate la seguente invocazione:

“Oh spirito del Sole che nasci a Oriente e tramonti a Occidente

Ti ringrazio per il calore, l’energia e l’abbondanza che ci doni

Tutto muore nella sua stagione e tutto si trasforma

Spirito di Lughnasadh benedici le nostre vite

e donaci vigore e forza di volontà per realizzare i nostri sogni”

Quindi, mangiate una parte del pane e sbriciolate il resto sulla Terra, poi bevete la birra e offritene una parte alla Terra (se siete al chiuso potete offrirla ad un vaso di fiori).

Prendete le spighe di grano e sotterrate alcuni chicchi, simbolo del Dio che rientra nel ventre della Dea.

Infine bruciate il foglio di carta con il vostro messaggio di gratitudine / speranza.

Ringraziate la Divinità per il suo supporto e la sua benedizione.

Buon Rutuale

 

Maria Maffucci