La Missione dell’Anima – Come scoprirla e seguirla?
Come scoprire qual’è la missione della tua anima?
Manifestare la propria missione animica non è scontato, ci vuole pazienza e costanza, spesso non arriva subito, bisogna saperla coltivare e attraversare molte prove, l’anima vuole verificare che tu sia veramente degna di perseguire la missione che ti è stata affidata, che per altro ti sei scelta, l’anima, direttamente collegata allo spirito vuole che tu ci creda veramente… e soprattutto vuole che tu lasci andare tutto ciò che ti trattiene, aspetti dell’ego che vanno consapevolizzati in modo da non sabotare il tuo progetto.
E’ importante iniziare a fare i conti con l’educazione ricevuta, con le credenze accumulate nel tempo e con le abitudini che hanno strutturato la tua personalità e che continuano a condizionare le tue scelte.
Bisogna essere coraggiose e togliere le maschere che seppelliscono chi sei veramente per far fiorire la tua anima.
La prima cosa è chiedersi:
Chi penso di essere?
Chi ho creduto di essere fino ad ora?
Chi sono io veramente?
Cosa desidero davvero?
Il progetto animico o missione dell’anima è in armonia con le leggi universali dell’amore divino che hanno regole bene precise, evidenti solo a chi le sa ascoltare con il cuore, a chi ha una visione alta, che include tutto il sistema cosmico… e non limitato al proprio orticello… il fine è la condivisione di chi sei veramente, essere d’ispirazione ad altre persone che sentono il forte desiderio di seguire la missione della propria anima…
Una regola importante è…
“sei solo tu responsabile delle tue azioni, tutto ciò che si manifesta intorno a te è il risultato delle tue azioni;
di questa vita, della legge di causa effetto o legge del karma
e delle memorie dei tuoi antenati”
Per comprendere meglio ti racconto la mia storia…
Come saprai se mi segui da un pò, nella mia prima fase della vita ero stilista di moda… lavoravo moltissimo, con ottimi risultati sia di riconoscimento che economici, il mio ultimo lavoro in quel mondo superficiale mi ha portato a Parigi con una collezione di maglieria tutta mia… avevo 28 anni quando mollai tutto… un’evento traumatico cambiò radicalmente la mia vita… dopo una crisi esistenziale durata un’anno… iniziò, o meglio divenni consapevole di un viaggio, che ancora non avevo compreso fosse già iniziato a 22 anni…
Sicuramente questo è un dono e talento trasmesso dalle mie antenate che mi ha permesso di vivere nell’abbondanza economica fino alla chiamata dell’anima, a quel punto mi sono sentita catapultata in un altro modo di vedere le cose che mi ha condotto piano piano dove sono ora, tra mille difficoltà e sacrifici… ma che soddisfazione!
Ora tornerò ancora un pò più indietro nel tempo… fin dall’età di 5 anni… così per farti comprendere meglio il passaggio, il cosiddetto viaggio dell’eroe.. o meglio… EROINA!
Durante l’infanzia ho sempre desiderato danzare, ma i miei genitori (che mi sono scelta) non mi hanno mai supportato in questa richiesta, anche insistente… in particolare mio padre diceva che non avevo il corpo adatto (mai bugia fu più ridicola)… la sofferenza che provavo era immensa… (pensa… lui mi portava anche a vedere il balletto classico che amavo a teatro).
Quando iniziai a lavorare come stilista e modellista di Prêt-à-Porter, e finalmente iniziavo a guadagnare, mi potei permettere di coltivare la passione tanto desiderata, mi iscrissi ad una scuola di danza contemporanea, avevo già 26 anni, ormai ero troppo grande per diventare professionista, così ho sperimentato varie tecniche, danza moderna, teatro danza, biodanza e infine danza mediorientale.
A circa 29 anni decisi di frequentare per 5 anni la scuola di danza mediorientale che mi ha aiutato a liberare molte strutture rigide del mio corpo e della mia mente, divenni insegnante di questa particolare disciplina, per almeno 15 anni ho aiutando tantissime donne a gioire nella danza contattando il proprio Femminino sacro.
Nel frattempo sperimentavo vivendo la danza in contesti meditativi nei corsi formativi che ho frequentato presso l’istituto Osho Miasto con terapisti specifici (dai 23 anni fino ai 45), un’esperienza che mi ha permesso di crescere tantissimo, sviluppando la capacità di condividere l’amore per la danza come pratica di trasformazione e crescita personale e acquisire pratiche olistiche ad ampio spettro.
Il mondo di Osho, mi ha radicalmente trasformato e iniziato alla donna che sono ora.
In questa mia ricerca esperienziale spirituale, trovavo piacere danzare liberamente, senza schemi, senza confini e condizionamenti di stili… ideare le mie coreografie spontanee, usando il talento stilistico e divenendo costumista delle mie stesse danze per vestire la danza… mi ha permesso di approfondire, di entrare in contatto con il movimento più autentico e liberare lo spirito attraverso il movimento, gioire del danzare, essere la danza… nella meditazione… scomparire, vivere stati di estasi mai provati…
Danzando negli spettacoli vedevo negli occhi di chi mi guardava, soprattutto i bambini, lo stupore, il coinvolgimento emotivo e l’effetto sui loro cuori, di apertura… la mia missione si faceva strada dentro di me…
Ho dovuto accettare che invece il livello economico non era lo stesso… qualcosa dentro di me non riusciva a manifestare il riconoscimento economico… o forse il riconoscimento stesso veniva da me messo in discussione.
La storia continua… questa è stata la mia seconda parte della vita.
INSEGNAMENTO CHE HO APPRESO
Se i miei genitori non mi avessero impedito di diventare una ballerina classica, non avrei potuto vivere la danza in questo modo, non avrei potuto accompagnare le donne attraverso la danza, la meditazione e i rituali trasformando dolori, drammi e difficoltà in risorse, aiutandole a lavorare su di se, condividere senza giudizio, riconnettersi alla propria anima e seguirla con passione… iniziando una nuova vita in cui affrontare le sfide di ogni giorno come opportunità per evolvere e crescere sempre di più verso chi sono veramente.
Allego qui la foto della mia collaboratrice, Monika, della Repubblica Ceca che dopo 8 anni di lavoro insieme, al termine della Scuola di un anno RealFem, mi scrisse per accompagnare un dono:
Ora sono estremamente grata ai miei genitori per avermi impedito di diventare una ballerina.
Ci sono talenti ereditati che aiutano a sopravvivere e risulta più facile viverli…(come lo è stato per me fare la stilista) ma la missione animica è un’altra cosa… richiede impegno, dedizione, ci chiede di crederci veramente malgrado le sfide, dietro a tutto questo c’è sempre una missione di aiuto per far sperimentare a chi si connette con te, qualsiasi cosa tu stia proponendo, da un cibo cucinato con amore ad un quadro dipinto con passione… e la risposta la puoi vedere dallo sguardo e dalle azioni dell’altro verso di te… hai contattato la loro anima, anima parla ad anima… è questo che fa la differenza… tra talento e missione dell’anima.
E quando l’anima sente che tu hai davvero scelto senza ma e senza se… ti apre le porte alle connessioni che permettono alla tua missione di manifestarsi a pieno.
Airis Cinzia